Alla mattina il tempo era molto incerto. Le previsioni davano pioggia sicura a est e schiarite a ovest. Ho deciso di tentare di percorrere la Transfăgărășan, una strada fatta costruire da Ceaușescu come risposta all'invasione della Cecoslovacchia da parte dell'Unione Sovietica nel 1968. E' un capolavoro di ingegneria e soprattutto una delle più belle strade del mondo. Ho caricato la moto, mi sono vestito e sono partito. Rimaneva solo un dubbio... sono in una bella capitale europea, ho solo passato una notte qui e sto già partendo senza averla nemmeno visitata in parte. Ho una carta di credito e non ho paura di usarla. Sono già alla periferia, cambio un po' di euro e torno indietro per racimolare nel ricordo almeno qualche sito di maggiore interesse. Piove a sprazzi ma non mi faccio intimorire.
Davanti al botteghino di cambio alla periferia di Bucarest |
Museo Nazionale |
Università |
Il palazzo che si è fatto costruire Ceaușescu ormai Palazzo del Popolo. La seconda costruzione per grandezza al mondo dopo il Pentagono |
Fa molto freddo e mi fermo per la colazione. All'autogrill mi confermano che la strada è chiusa. Deluso decido di arrivare a Sebes ROM per la via normale E81.
La strada è molto bella anche se il traffico è notevole. Mi sto avvicinando alla Transilvania.
Su di un passo montano alcuni studenti stanno piantando alberi.
Sono le 12:00, vedo alla mia sinistra le indicazione per la strada Transalpina, un'altra strada in quota che -sono certo-, conduce anch'essa a Sebes. Si tratta della seconda via più bella della Romania. Senza indugio la imbocco, non prima di essermi assicurato con alcuni residenti che sia aperta. Tutti mi tranquillizzano e mi dicono che l'asfalto è buono anche se la frase dell'ultima persona mi lascia perplesso: "Con questa moto non c'è nessun problema!"... Ma cosa significa? E' aperta o no?
La imbocco commettendo l'errore che mi costerà caro.
Inizia a piovere. La strada si snoda in interminabili tornanti. I veicoli la percorrono sono davvero pochi... la cosa un po' mi insospettisce...
Passo vicino a misere piste da sci. Adesso capisco perché la Romania non sforna campioni.
Posto di ristoro con carne alla brace |
Lacul Vidra |
Mi pento di aver fatto la deviazione, di non essermi informato meglio... di non aver cambiato gomme prima del viaggio. Ma sono caparbio e non mi va di buttare al vento un centinaio di chilometri. La strada piano piano si trasforma in un tratturo: restano solo le tracce per il passaggio degli pneumatici. La moto carica salendo, quando trova il ghiaccio, tende ad impuntarsi e mettersi di traverso. Se la moto cade non so rialzarla da solo. Per almeno una cinquantina di chilometri non c'è anima viva. Se anche riuscissi a telefonare non saprei chi chiamare e cosa dire. Inizia a fare buio e freddo. Corro il rischio di venir ritrovato col disgelo primaverile ed essere esposto accanto all'uomo di Similaun. Ho la mente invasa da mille pensieri fino a quando l'evidenza dei fatti e l'istinto di sopravvivenza hanno il sopravvento.
Giro la moto ed inizio la non-meno-facile discesa. Striscio con gli stivali sul fondo ghiacciato e cerco di frenare il meno possibile per non scivolare. Peccato che nessuno possa assistere a tanta competenza motociclistica! Devo tenere duro per una ottantina di chilometri fino al primo paese. I vestiti sono bagnati fradici, procedo a velocità bassissima ma so di aver fatto la cosa giusta. Molto lentamente ritorno a Voineasa ROM carico di freddo fame e stanchezza.
Vedo la pensione Dalia e mi fermo subito. Il figlio della proprietaria parla un misto di inglese e romeno. Ci accordiamo per il prezzo e chiedo di pagare subito: il giorno dopo non dovrò aspettare nessuno e potrò ripartire quando credo. Scendo al minimarket per procurarmi la cena.
La moto sarà al chiuso all'entrata.
La stanza è di un rosa confetto con dettagli barocchi. Incredibile! Conoscono perfettamente i miei gusti!
Ha un terrazzino che dà sul torrente.
Noto che la pensione Dalia è un multi-service: c'è l'insegna della pensione, del minimarket ed un misterioso cartello con scritto Night-Club. Cosa sarà mai un Night-Club in un paese di una trentina di anime dove il più giovane avrà 80 anni?
Scordavo che è sabato. La musica da discoteca, sparata a 200 decibel accompagnerà il mio sonno fino alle 03:00 del mattino, alternando successi internazionale del momento a quelli di San Remo. Avrei anche voluto scendere a "fare 4 salti", ma non ero proprio dell'umore adatto ,-).
Meglio consolarsi con l'alcool |
La pensione fotografata il giorno dopo |
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