venerdì 4 aprile 2014

Sofia BUL - Buzludzha BUL - Bucarest ROM

Il tempo oggi non è male. Tempo fa, in rete, ho letto di un sito abbandonato in Bulgaria e decido di andarci, in fondo si tratta solo di una cavalcata fuori itinerario di 270 Km ;-).
Faccio colazione all'albergo, invio i soliti whatsapp ad amici e parenti, carico la moto e dopo le foto di rito sono pronto per la partenza. Mi fermo un po' a parlare con Velislava, la ragazza della reception che ascolta i successi dell'ultimo San Remo e poi parto.

Velislava
Maria la cuoca
Uscito da Sofia prendo un'autostrada veloce che sale in quota, i paesaggi sono meravigliosi e il traffico scarso. La direzione è verso il Mar Nero (Varna e Burgas). Ho un leggero malessere ed un po' di febbre, contatto il mio farmacista in patria per sapere se la Tachipirina dà sonnolenza. Ad un certo punto, dopo un centinaio di chilometri l'autostrada finisce.
Verso Ihtiman BUL, mi fermo a bordo strada. Subito un signore si alza dalla panchina dove parlottava con gli amici per chiedermi se mi serviva aiuto. Mi siedo con loro a fare "quattro chiacchiere" , dovrò anche accettare una sigaretta di aggregazione e cortesia...
Il navigatore ha qualche incertezza e qualche ripensamento legato soprattutto al fatto che molte strade sono nuove. So comunque dove sono diretto e conosco la direzione... più di tanto non posso sbagliare.
Attraverso paesi di chiara fisionomia comunista, i palazzi, i simboli, le indicazioni, le piazze... non si può sbagliare, sono nel cuore europeo del modern-post-comunismo.


Un mercato di quartiere


Gabrovo

Il sito che ho intenzione di visitare è il Buzludzha dove si svolse l'ultima battaglia fra i bulgari e l'Impero Ottomano. Il Monumento di Buzludzha, inaugurato nel 1981, fu costruito sulla cima dell'omonimo promontorio dal regime comunista bulgaro per commemorare gli eventi. Vi si arriva attraverso il Passo Shipka nei Balcani ad un'altitudine di 1190 mt.
Da quando sono partito da Sofia scruto l'orizzonte per intravedere la torre finché, con grande emozione, la vedo stagliarsi all'orizzonte.
Verso Buzludzha


Il passo Shipka è in ottime condizioni ma abbastanza trafficato. La strada che lo raggiunge corre in mezzo ad un bosco di faggi con tornanti stretti. I bulgari hanno il sorpasso facile e ad ogni curva devo stare attento per non trovarmi davanti auto camion sulla mia direzione. Le mute di cani randagi vagano ovunque. Il panorama come sempre è incantevole.
Per strada ho incontrato anche Danny DeVito con un amico, Metin. Danny viene da Yerevan ARMENIA ed il suo amico da Istanbul TURCHIA. Danny mi ha chiesto come mai non avevo le borse laterali sul BMW. Gli ho fatto capire che non ho soldi per comprarle... vedi mai che con una botta in testa non gli venisse voglia di portarmi via anche il baule centrale ,-))).
Abbiamo condiviso un pranzo al sacco che consisteva in fette biscottate, anarcardi salati ed energy drink.
Metin mi ha fatto promettere che se passerò per Istanbul lo chiamerò.
La strada prosegue salendo fino a quando alla sinistra non compare il monumento del Passo Shipka.
A quel punto devo svoltare e proseguire su di una strada rotta che conduce fino ai piedi di Buzludzha. Con la fantasia cerco di immaginare le auto UAZ o LADA dei Dirigenti Comunisti che transitano per qualche riunione con le casse di vodka nel bagagliaio.

House of party (significa casa del partito e non casa delle feste ;-)))

Mi sono ripromesso di entrare all'interno della costruzione e quindi devo affrontare un ultimo tratto di sterrato. Io c'entro con il fuoristrada quanto una fiorentina c'entra con il venerdì di Quaresima. Quindi: gambe divaricate, piedi a terra, chiappe strette e piano con il gas. Parcheggio la moto davanti a quella che era l'entrata.


Le scritte in cirillico, che dovrebbero richiamare qualche slogan dell'Internazionale, danno un glamour notevole.


Noto subito che la scritta FORGET YOUR PAST è stata cancellata.


Trovo anche una coppia di ragazzi bulgari. Molto gentilmente mi spiegano la storia della costruzione. Non li interrompo per cortesia ma io so già tutto. So anche quello che loro non sanno: dove trovare l'apertura che consente l'accesso (potenza e magia della rete...).
Si entra in un cunicolo che comunica con l'interno. Si accede ad una rampa di scale avvolte nell'oscurità bucata da qualche raggio di sole. Sento il rumore di grosse gocce d'acqua che cadono dal soffitto. L'atmosfera è da film horror ma ormai sono in ballo... 
Entro nella sala. In alto al centro di quella che era la cupola il simbolo comunista. 

I Lurkers sono passati prima di me
Il luogo ha conosciuto momenti migliori.
2014
1981
La sala centrale.
2014
1981
2014

1981



Prelevo qualche souvenir.
Il paesaggio fuori non è male.
Riprendo la moto e lascio questo posto fantastico diretto verso Bucarest ROMANIA.
Vivere solo un giorno a qualcuno potrebbe anche bastare
Arrivo velocemente a Ruse BUL, una città di confine con infiniti condomini in stile comunista. Tutto appare estremamente degradato.
Faccio dogana in un fulmine. I doganieri si sbracciano per farmi superare l'interminabile fila di camion e auto.
Imbocco subito il ponte sul Danubio e sono in Romania. Da quello che avevo letto, per entrare in Romania avrei dovuto attraversare il Danubio col traghetto... o forse ho sbagliato frontiera?
La Duna (Danubio)
Appena dopo la frontiera un ragazzo scende dall'auto, si mette sopra il gard-rail ed inizia un balletto accompagnato da motivi balcanici.
Adesso Vi mostro il vero motivo del mio viaggio in Romania.
Rapidamente arrivo a Bucarest che non è molto lontana dal confine. Individuo una pattuglia della Polizia e chiedo dove trovare un hotel low-budget.
Dopo alcune telefonate mi indicano l'Hotel  Camili, vicino al centro. Quello dell'Hotel è un quartiere zingaro, ragazzi in strada con musica alta, qualcuno ubriaco. Molti ballano. La mia moto però è al sicuro nel parcheggio interno e "a vista" dalla camera. Per precauzione tengo vicino alla finestra un pentolone di olio bollente e qualche macigno: vedi mai possano servire ;-)). Salgo per la doccia e poi esco per cenare.


Provo a cambiare euro in albergo ma mi dicono che non possono farlo. Entro in un negozietto e chiedo se posso pagare con carta di credito, ma questi rifiutano sdegnosamente. Idem in un ristorante. Mi sto già mettendo il cuore in pace per saltare la cena quando a 200 mt. di distanza vedo un'insegna: Mc Donald non ti tradisce mai! Per 5 euro pagati con la Poste Pay ho la cena assicurata!









































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